
La settimana finanziaria si apre con un mix di attese e volatilità.
Gli operatori guardano con attenzione ai listini americani dopo una chiusura contrastata, mentre le aziende High Cap continuano a catalizzare l’attenzione con operazioni miliardarie e segnali di forza in settori chiave come l’intelligenza artificiale e il fintech.
A questo si aggiunge un calendario economico denso di dati cruciali per la Federal Reserve, un mercato valutario in movimento e una selezione di ETF che possono offrire spunti interessanti agli investitori.
La scorsa settimana i mercati americani hanno mostrato un andamento prudente. Lo S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno chiuso in territorio positivo, seppur con guadagni limitati, mentre il Dow Jones Industrial Average ha segnato un lieve arretramento.
Questo riflette la cauta attesa degli investitori di fronte ai prossimi dati macroeconomici e alle decisioni della Fed.
Tra le notizie di maggior rilievo spiccano tre eventi che hanno segnato la settimana:
Broadcom in rally – Il colosso dei semiconduttori ha stupito il mercato con risultati sopra le attese e un accordo strategico da 10 miliardi di dollari con OpenAI per la fornitura di un chip dedicato all’intelligenza artificiale.
La notizia ha innescato un rally del titolo, rafforzando la percezione che il settore AI sia destinato a restare uno dei driver principali dei mercati nei prossimi anni.
Robinhood entra nell’S&P 500 – La società fintech, simbolo del trading retail, ha raggiunto una pietra miliare entrando nell’indice delle 500 maggiori aziende americane.
Si tratta di un riconoscimento importante che conferma la ripresa del gruppo dopo un periodo di difficoltà e ne sottolinea la crescente influenza nell’ecosistema finanziario statunitense.
Boom di emissioni obbligazionarie – La settimana è stata la più intensa da marzo per il mercato delle emissioni corporate. Tra le operazioni di rilievo spiccano i 6 miliardi di dollari collocati da Merck per finanziare l’acquisizione di Verona Pharma e il bond da 1,25 miliardi emesso dalla divisione finanziaria di Ford.
Un segnale che molte grandi aziende stanno approfittando delle condizioni di mercato per rafforzare la propria struttura finanziaria.
Dopo i dati deboli sul lavoro pubblicati di recente, il focus degli investitori si sposta ora sugli indicatori inflazionistici e sulla politica monetaria della Federal Reserve.
Martedì 9 settembre – Verranno pubblicate le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione e il sondaggio della Philadelphia Fed.
Mercoledì 10 settembre – Tocca al Producer Price Index (PPI), utile per anticipare le dinamiche dei prezzi alla produzione.
Giovedì 11 settembre – Arriverà il dato più atteso, il Consumer Price Index (CPI). Questo sarà il principale termometro per misurare la pressione inflazionistica e potrebbe orientare in maniera decisiva la prossima riunione della Federal Reserve.
Si tratta di giornate fondamentali che determineranno le aspettative sui tassi d’interesse e di conseguenza le mosse degli operatori sui mercati azionari, valutari e obbligazionari.
Il dollaro USA ha mostrato segnali di debolezza, soprattutto dopo i dati del lavoro sotto le attese. Questo ha favorito una nuova spinta al rialzo dell’oro, che ha toccato massimi storici.
Sul mercato valutario, la coppia EUR/USD resta la più osservata: il trend rimane laterale con tendenza rialzista, ma i prossimi dati macro USA rappresenteranno il catalizzatore principale per una rottura direzionale.
Interessante anche la dinamica di AUD/USD, con alcuni analisti che vedono possibili rialzi oltre quota 0,66. La sterlina, dal canto suo, rimane debole contro l’euro e in attesa di conferme sulla politica monetaria della Bank of England.
Gli ETF rappresentano strumenti agili e trasparenti per cavalcare i trend di mercato. In questa settimana tre fondi in particolare meritano attenzione:
SPDR Gold MiniShares (GLDM): strumento a basso costo che consente di esporsi all’oro, bene rifugio per eccellenza in fasi di volatilità e incertezza.
iShares 1-3 Year Treasury Bond ETF (SHY): ETF che replica i Treasury USA a breve termine, ideale per chi cerca una posizione difensiva con bassa esposizione al rischio tassi.
Vanguard 500 Index ETF (VOO): replica l’andamento dell’S&P 500 con un costo di gestione minimo (0,03%), restando uno degli strumenti più efficienti per chi vuole diversificare sul mercato azionario USA.
Il quadro degli indici azionari mostra una situazione mista.
Lo SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) ha registrato una leggera flessione a 647,24 dollari, mentre nel pre-market recuperava terreno. L’Invesco QQQ Trust (QQQ), che replica il Nasdaq 100, ha invece mostrato un rialzo dello 0,15% a 576,06 dollari, con ulteriori guadagni pre-market.
Su base settimanale, il Nasdaq Composite è avanzato dell’1,14%, sostenuto dai rialzi di Apple e Alphabet, mentre lo S&P 500 è cresciuto dello 0,33%. Il Dow Jones, invece, ha perso lo 0,32%, segnale di un sentiment ancora diviso tra ottimismo tecnologico e cautela sul fronte macro.
La settimana in corso si annuncia cruciale per gli investitori. Le notizie dalle aziende High Cap USA confermano come l’innovazione tecnologica e le operazioni finanziarie miliardarie continuino a influenzare i mercati, mentre il calendario macro pone l’attenzione sui dati inflazionistici e sul ruolo della Fed.
Le valute si muovono in un contesto di dollaro debole e oro forte, gli ETF offrono strumenti di copertura e opportunità tattiche, mentre gli indici riflettono un equilibrio fragile tra rally tecnologico e prudenza generale.
In sintesi, si tratta di una settimana che potrebbe ridefinire le aspettative su tassi, valute e asset class principali, aprendo nuove opportunità operative per trader e investitori professionisti.

Negli ultimi giorni, il mercato ha rinnovato le sue scommesse sulle mosse della Federal Reserve: le dichiarazioni del presidente Powell hanno rialimentato le attese per tagli dei tassi entro fine anno, schiacciando il dollaro e facendo volare l’oro. Tutto ciò in un contesto in cui i dazi Usa-Cina e le tensioni geopolitiche rimangono minacce latenti.

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