Il settore del trasporto aereo negli Stati Uniti sta attraversando una fase critica. Tre delle principali compagnie aeree – American Airlines, United Airlines e Delta Air Lines – hanno lanciato un allarme sul rallentamento della domanda di voli domestici, costringendole a rivedere al ribasso le proprie previsioni di ricavi e utili per il primo trimestre del 2025.
Tra i fattori chiave di questa frenata ci sono l’incertezza economica, la riduzione della spesa nel settore pubblico e le tensioni commerciali internazionali. La situazione sta generando preoccupazione anche sui mercati finanziari, con ripercussioni sui titoli azionari delle compagnie aeree e sulle industrie collegate al turismo e ai viaggi.
Ma cosa sta davvero accadendo nel settore dell’aviazione americana? Quali saranno le conseguenze per il mercato e per i viaggiatori? Scopriamo nel dettaglio l’evoluzione di questa crisi e le sue possibili implicazioni.
Le principali compagnie aeree statunitensi hanno lanciato un segnale d’allarme sul rallentamento della domanda di voli domestici, con effetti diretti sulle loro previsioni di ricavi e utili per il primo trimestre del 2025.
American Airlines ha rivisto al ribasso le proprie aspettative, attribuendo questa debolezza a un calo nella domanda di viaggi per il tempo libero e all’incidente di uno dei suoi voli sopra Washington avvenuto a fine gennaio. Anche United Airlines ha osservato una diminuzione della domanda interna, avvertendo che il settore potrebbe attraversare un periodo economico più difficile.
Il monito arriva poco dopo l’avvertimento di Delta Air Lines, che lunedì ha segnalato un calo della fiducia dei consumatori e delle aziende a causa dell’incertezza economica. Questa flessione è tra le indicazioni più evidenti di un deterioramento della fiducia nel mercato statunitense.
American Airlines ha dichiarato martedì che l’ambiente dei ricavi si è rivelato più debole del previsto, con particolare impatto nel segmento leisure, specialmente nel mese di marzo. La compagnia prevede ora una crescita dei ricavi piatta rispetto all’anno precedente e una perdita per azione rettificata tra 60 e 80 centesimi per il trimestre. Due mesi fa, la previsione indicava una crescita dei ricavi tra il 3% e il 5% e una perdita di 20-40 centesimi per azione.
Scott Kirby, CEO di United Airlines, ha dichiarato alla conferenza JPMorgan che la debolezza nella domanda domestica “ha avuto origine nel settore pubblico”. I clienti del settore governativo rappresentano circa il 2% del business di United, con consulenti, appaltatori e altri soggetti legati al governo che aggiungono un ulteriore 2-3%.
Kirby ha sottolineato che la spesa di questi clienti è attualmente in calo del 50%, influenzando in modo significativo il mercato nel breve termine. Inoltre, ha evidenziato una riduzione del traffico canadese verso gli Stati Uniti, effetto delle tensioni commerciali tra i due paesi, accentuate dall’imposizione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione americana e dalle conseguenti misure di ritorsione da parte del governo canadese.
Nonostante l’allarme sulle prospettive del settore, United Airlines non ha presentato un 8-K per aggiornare gli azionisti, necessario in caso di eventi aziendali rilevanti. Tuttavia, Kirby ha dichiarato che si aspetta utili alla “fascia bassa della guidance”. A gennaio, la compagnia aveva previsto utili rettificati tra $0,75 e $1,25 per azione nel primo trimestre.
Anche Ed Bastian, CEO di Delta, ha confermato che il settore sta vivendo una fase di incertezza macroeconomica. “I consumatori sono cauti, stanno aspettando di capire cosa succederà in termini di commercio, tariffe e politiche economiche prima di prendere decisioni di viaggio”, ha dichiarato Bastian.
Il mercato ha reagito negativamente alle notizie. Martedì mattina, le azioni di American Airlines hanno perso lo 0,5%, mentre United è salita dello 0,5%. Delta, che lunedì era scesa del 12% nel trading after-hours, ha aperto martedì con un calo del 3,4%.
L’andamento negativo non ha risparmiato il settore turistico più in generale: anche i titoli delle compagnie crocieristiche hanno registrato perdite, preoccupando gli investitori su una possibile flessione generale nel settore del tempo libero.

Negli ultimi giorni, il mercato ha rinnovato le sue scommesse sulle mosse della Federal Reserve: le dichiarazioni del presidente Powell hanno rialimentato le attese per tagli dei tassi entro fine anno, schiacciando il dollaro e facendo volare l’oro. Tutto ciò in un contesto in cui i dazi Usa-Cina e le tensioni geopolitiche rimangono minacce latenti.

Nel nuovo episodio dedicato al mercato dell’oro, Christian Ciuffa analizza i livelli chiave e le opportunità operative per i prossimi mesi. Un’analisi che unisce geometria dei mercati, volumi istituzionali e Smart Money Concept, per capire dove si sta muovendo realmente la liquidità e come prepararsi ai futuri breakout.

Lo Smart Money Concept unito al Geometric Trading rappresenta un approccio innovativo e completo ai mercati finanziari. Un metodo che combina logica istituzionale, geometria, Fibonacci, Gann, Elliott e volumi per offrire ai trader una bussola affidabile e professionale. Parte integrante della TradingOnes Courses Series su christianciuffa.tradingones.com.