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L’ultima corsa dei mercati finanziari

Dire che i mercati crolleranno è un’affermazione che può essere considerata valida in questo momento.

L’azionario, se pur indebolito  da notizie e trimestrali non eccessivamente grandiosi, è sulla via di una staticità che contraddistingue di solito una fase di indecisione e di moderazione all’investimento.

Il sentiment generalizzato sembra dar ragione all’ambiente FED (Federal Reserve) che mira a raggiungere il famigerato “atterraggio morbido” sebbene gli indicatori e le condizioni economiche tendono verso una recessione inevitabile, se non si  prendono decisioni appropriate.

Per ora dobbiamo basarci su ciò che i grafici ci mostrano e su ciò che riusciamo ad anticipare guardandoli con l’occhio dell’esperienza, confrontando i dati e cercando di essere il più attenti possibile al rischio operativo.

 

Insomma situazione non semplice.

I mercati tendono ad avere una curva sempre più ampia tendente verso i minimi storici, che potrebbero arrivare presto, coadiuvando quello che stiamo osservando in medio oriente, in Europa e le decisioni delle banche centrali e la moderazione degli investitori.

L’ultima corsa dei mercati: la fine del 2023

La vita non sarà per niente facile: come intuiamo dal grafico ci stiamo avvicinando in un clima di moderazione e distacco dall’investimento più rischioso.
Le guerre in atto, le decisioni Fed e le forti pressioni sull’Europa stanno portando ad una crisi di portata maggiore rispetto alle aspettative; ovviamente niente a che vedere con la crisi pandemica 2020, ma sicuramente portatrice di crolli più o meno diffusi.

 

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Il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) si trova in una fase cruciale, oscillando intorno a 1,08$ e mostrando segnali di un possibile rialzo a breve termine, sostenuto da fattori ciclici e volumetrici. I livelli di ritracciamento di Fibonacci al 61% (1,070056$) e 71% sono i principali obiettivi tecnici. Tuttavia, il nodo volumetrico a 1,08280$ potrebbe respingere il prezzo, avviando un nuovo movimento ribassista. Il ciclo a 70 giorni prevede un massimo pre-natalizio seguito da una correzione a inizio anno. L’indicatore RSI conferma un potenziale rialzo temporaneo verso l’ipercomprato. Attenzione agli scenari ribassisti di lungo periodo.

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Non-Farm Payrolls di Oggi: Analisi Macroeconomica, Impatti su Wall Street, Bitcoin e Apple

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